Nell’immagine: dipinto realizzato dal gruppo giovani in Socioterapia.

Giornata Mondiale della Salute Mentale, insieme contro lo stigma.

Il tema della Salute Mentale è da tempo oggetto di discussione per gran parte della popolazione. Lo è stato sopratutto durante la pandemia quando il cantone e diverse enti del territorio, tra cui la Clinica Santa Croce, hanno messo a disposizione del personale qualificato per rispondere alle esigenze dei cittadini che avevano riscontrato per la prima volta ansie, perdite di sonno, depressione.

Seppure la pandemia abbia fatto luce sul fatto che le condizioni esterne in cui ci troviamo abbiano un effetto diretto sulla nostra salute mentale, prevale ancora la convinzione che la malattia mentale sia qualcosa di insito ed incurabile. Finché il pregiudizio verso le problematiche mentali esisterà, andrà di pari passo anche la discriminazione verso chi ne soffre, generando la situazione paradossale in cui vengono voltate le spalle a chi ha realmente bisogno di una mano tesa che lo/la aiuti a rialzarsi.

“È come se non venissimo mai accettati nel nostro malessere, perché la malattia mentale è invisibile”.

Come dice questa paziente, una delle ragioni della discriminazione è generata dal fatto che la malattia non si vede e dunque non si conosce. Ciò che non capiamo diventa automaticamente ostile per convenienza, sopratutto quando parliamo di qualcosa di realmente complesso, come la mente.

“È più accettato un dolore fisico che un dolore mentale.”

Un’altra ragione del mancato aiuto è frutto di una cultura che continua a vedere la malattia mentale come qualcosa di spaventoso, da nascondere e da dimenticare. Invece, come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità: una definizione che sottolinea quanto la salute mentale sia una componente essenziale del benessere di un individuo. Se si ammalano i polmoni, se si ammala il cuore, perché non può ammalarsi un organo tanto più complesso come il cervello?

“Non c’è pazienza nei confronti della malattia mentale”

Questo scritto invece ci sottolinea la percezione di un paziente a proposito della superficialità verso le problematiche della salute mentale. Spesso la mancanza di pazienza porta ad evitare un ostacolo piuttosto che affrontarlo con spirito propositivo. 

Cosa si può fare per ridurre lo stigma?

Informarci sulla salute mentale.

Accade spesso che i disturbi mentali siano etichettati sotto un unico ombrello con il termine di pazzia, quando in realtà esiste una grande varietà di disturbi con entità e gravità diverse, ognuno con la propria diagnosi e la propria terapia. Esistono siti, tra cui anche quello della Clinica Santa Croce, che mettono a disposizione grandi quantità di informazioni sulle malattie mentali, per esempio a questo link può trovare la spiegazione dei principali disturbi ed il loro trattamento.

Non fermarsi al pregiudizio.

Il pregiudizio è il nostro metodo per tutelarci da qualcosa che non conosciamo. Formulare un’opinione su dati parziali per non perderci nella complessità del mondo. Può succedere però che un giudizio preliminare di qualcosa o qualcuno si fossilizzi pericolosamente dentro di noi fino a diventare convinzione. Prendiamo del tempo per riflettere più a fondo a proposito di ciò che accade e circonda, non fermiamoci ad un prima impressione di tutto.

Parlare apertamente della salute mentale.

Non solo parlare della salute mentale dà la possibilità a chi ci circonda di confortarci e aiutarci. Ma è anche importante parlarne e discutere privi di pregiudizio dal momento, che potremmo essere proprio noi a dover capire le esigenze di qualcuno di vicino per potergli tendere una mano.

Due dei molti dipinti dei pazienti dello spazio Socioterapia della clinica Santa Croce in cui i pazienti esprimono le loro sensazioni in maniera creativa attraverso disegni o testi come quelli che abbiamo proposto in questo articolo.

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