Il peso del “bling-bling”

La puntata di oggi di Modem ha messo in luce un tema cruciale per la salute mentale delle nuove generazioni: l’influenza degli standard irrealistici proposti dai social media, in particolare riguardo all’aspetto fisico. Questi modelli, spesso artificiali o filtrati, generano un costante confronto e alimentano sentimenti di inadeguatezza, soprattutto tra i più giovani.

Ma non si tratta solo di un disagio passeggero: le conseguenze possono essere profonde e durature. Le neuroscienze dimostrano che il nostro cervello percepisce l’esclusione sociale online — come l’essere ignorati in chat o sui social — come un vero e proprio “dolore sociale”, attivando le stesse aree cerebrali coinvolte nel dolore fisico. Quando manca un adeguato supporto nella vita reale, questo malessere può tradursi in comportamenti problematici o persino patologici: disturbi alimentari, ossessioni legate all’aspetto fisico, autolesionismo o ritiro sociale.

A confermare l’urgenza del problema è stata oggi, nel corso della trasmissione, anche la Dott.ssa Sara Fumagalli, direttrice sanitaria della Clinica Psichiatrica Santa Croce, che ha segnalato un aumento di queste problematiche tra gli adolescenti e i giovani adulti. Secondo la Dott.ssa Fumagalli, è fondamentale non limitarsi a colpevolizzare i social, ma investire nella costruzione di un contesto educativo e affettivo solido, che aiuti i ragazzi a sviluppare un uso critico e consapevole delle piattaforme digitali.

Promuovere l’autostima, il senso di appartenenza e la capacità di distinguere tra realtà e finzione online è oggi un compito educativo imprescindibile, che coinvolge famiglie, scuole, istituzioni e professionisti della salute mentale.

Fonte: RSI Play