Oltre il Silenzio: fragilità in scena tra cinema e teatro
Mercoledì 13 Novembre, il Palazzo dei Congressi di Muralto ha accolto una serata speciale intitolata Oltre il Silenzio: L’Arte come Voce della Fragilità. Un evento che ha dato spazio e voce alle nostre fragilità, permettendo a storie e interpretazioni intense di affiorare e parlare senza filtri. Un percorso tra cinema e teatro, che ha esplorato il valore e il coraggio di raccontare anche ciò che, di solito, rimane nascosto sotto il peso del silenzio.
La serata ha visto la premiazione del concorso di cortometraggi “Anime di Vetro: Storie di Fragilità”, con la proiezione di tre opere selezionate, e l’intenso recital con musica dal vivo di Emanuele Santoro “Benvenuto in psichiatria. Storie e incontri di straordinaria follia”. Giovanni Pellegri ha condotto l’evento con brillantezza e sensibilità, affiancato dagli interventi di Sara Fumagalli, Direttore Sanitario, e Antonio Caggioni, responsabile del servizio di Socioterapia della Clinica Santa Croce, promotrice dell’iniziativa.
Gli artisti hanno trasformato esperienze di sofferenza e rinascita in immagini e parole, rompendo il silenzio che spesso circonda le fragilità, rendendole visibili e condivisibili. Con il loro esempio, ci hanno invitato a fare altrettanto: ad accogliere ciò che ci rende vulnerabili, a riconoscere valore in ciò che solitamente si cela. Hanno aperto una strada, trasformando il silenzio in espressione e la sofferenza in connessione autentica.
Gli artisti in scena hanno trasformato esperienze di sofferenza e rinascita in immagini e parole, infrangendo quel silenzio che spesso avvolge le fragilità e rendendole visibili, condivisibili. Ci hanno invitato a fare altrettanto: a non nascondere ciò che ci rende vulnerabili, a non vergognarci di parti di noi che meritano invece di essere accolte e ascoltate. Con il loro esempio, hanno aperto una strada per trasformare il silenzio in espressione, la sofferenza in una possibilità di connessione.
I cortometraggi vincitori del concorso Anime di Vetro
Il concorso ha visto la partecipazione di circa 40 cortometraggi, da cui sono stati selezionati i 3 vincitori, che hanno saputo esplorare con profondità il tema dell’accettazione della propria fragilità e trasmettere autenticità ed empatia. Gli autori dei corti premiati si sono distinti per una struttura narrativa solida, uno stile efficace e un uso creativo delle immagini, capaci di offrire esperienze visive memorabili che rafforzano il messaggio dell’opera.
3° classificato: Silvia Nobili con “Con i miei occhi”
Silvia Nobili ha portato sullo schermo una narrazione avvincente e attuale, esplorando il tema della resilienza con uno stile dinamico e accurato. La sua opera ha colpito per la forza visiva e il ritmo narrativo.
Premio: Abbonamento 3 mesi a Coursera Plus (valore 177$)
2° classificato: Marisa Zanga con “La mia anima nascosta”
Marisa Zanga ha raccontato la storia di una vita segnata da sfide affrontate con dignità e forza, toccando il pubblico per la sincerità della narrazione.
Premio: Carta Regalo 250 CHF per Adobe Creative Cloud
1° classificato: Valentina Sala con “Vetro”
Vetro, di Valentina Sala, si è aggiudicato il primo premio per l’intensità e la profondità con cui ha dato voce alla fragilità umana. Un’opera che invita a non temere il proprio passato e ad accettare ogni parte di sé, facendone una risorsa di crescita.
Premio: Buono del valore di 300 CHF in collaborazione con Foto Garbani
Benvenuto in Psichiatria.
Emanuele Santoro ha portato sul palco una rappresentazione teatrale di grande impatto, esplorando le fragilità umane con una sensibilità capace di dare voce ai silenzi che ci abitano. La sua performance ci ha invitato a guardare oltre i preconcetti, aprendoci a una visione più ampia, libera e sincera delle nostre e altrui vulnerabilità. Racconti che ci ricordano l’importanza dell’ascolto e della capacità di vedere oltre confini di regole, insegnamenti e convenzioni che, se non mediati da buon senso e chiarezza d’intenti, rischiano di imprigionarci, facendoci perdere il vero senso della vita.
Un sincero grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla serata Oltre il Silenzio: L’Arte come Voce della Fragilità. È stata un’esperienza che ha lasciato un segno, un’occasione per riconoscere insieme che le nostre vulnerabilità, lontane dall’essere un peso, sono ciò che ci rende profondamente umani. Durante la serata, è emersa una grande lezione: come nell’arte giapponese del kintsukuroi, che ripara le ceramiche rotte riempiendo le crepe con oro, le nostre fragilità possono diventare bellezza. Ciò che ci rende vulnerabili ci rende anche unici, trasformando le ferite in segni preziosi che arricchiscono il nostro valore umano. Grazie a tutti per aver condiviso con coraggio e autenticità le vostre storie e per averci ricordato che, come l’oro nelle crepe, anche le nostre fragilità sono un valore da abbracciare.